I Cavalieri del Casato.
1 – COLAMATTEO (figlio di Francischello Ruggi e Tomasia de Orsandis) “Miles ordinis Sanctissimae Religionis Hierosolimitani“ nel 1471, quando i Cavalieri erano ancora a Rodi. Morto nel 1480 nella difesa dell’isola contro i saraceni. Era Gran Maestro Frà Pierre d’Aubusson, Cardinale Diacono di S. Adriano al Foro.
2 – GIOVAN FRANCESCO I (figlio di Giovanni Andrea I Ruggi e Jusanna de Iudice) “Miles ordinis Sanctissimae Religionis Hierosolimitani” nel 1535. Avo di Matteo. Era Gran Maestro Frà Piero de Ponte, Signore di Castellero e Lombriasco, 45° Principe dell’Ordine.
3 – MATTEO (figlio di Giovanni Andrea Ruggi d’Aragona II e Claudia Prignano) ricevuto di “Giustizia” il 2 settembre 1598. Il processo della sua ricezione, già esistente nell’Archivio del Gran Priorato di Capua, scanzia 1 delle ricezioni dei Cavalieri, N°4687 del 1598, si conserva oggi nella versione originale del tempo negli Archivi della National Library of Malta a La Valletta ed in copia presso l’Archivio Magistrale dei Cavalieri di Malta in Roma. Era Gran Maestro dell’Ordine Frà Martin Garzez, 53° Principe del S.M.O. di Malta.
4 – GERARDO (figlio di Matteo Angelo II Ruggi d’Aragona e Maddalena Cavaselice) ricevuto di ”Giustizia” il 13 agosto 1776, folio 74 del Ruolo Generale della Veneranda Lingua d’Italia stampato a Malta nel 1789. Era Gran Maestro dell’Ordine Frà Emmanuel de Rohan-Polduc, 70° Principe del S.M.O. di Malta.
5 – FERDINANDO (fratello di Gerardo) ricevuto di “Onore e Devozione“ il 15 gennaio 1777, folio 74 del Ruolo Generale della Veneranda Lingua d’Italia. Gran Maestro dell’Ordine Frà Emmanuel de Rohan-Polduc, 70° Principe del S.M.O. di Malta.
6 – FRANCESCO (fratello di Gerardo) ricevuto di “Onore e Devozione“ il 13 luglio 1779. Gran Maestro dell’Ordine Frà Emmanuel de Rohan-Polduc, 70° Principe del S.M.O. di Malta.
7 – EGIDIO III NICOLA DONATO (figlio di Giovanni Ruggi d’Aragona e Francesca Vinzi) ricevuto “di Giustizia“ il 28 dicembre 1818. Era Gran Maestro dell’Ordine Frà André di Giovanni y Centellés, Luogotenente Generale del SMO. di Malta.
8 – ROBERTO II LUCIANO MARIA (figlio di Ettore Ruggi d’Aragona e RosaMaria Marchianò) ricevuto di “Onore e Devozione“ il 5 dicembre 2014, col n°13697 di Repertorio Generale. Era Gran Maestro dell’Ordine Frà Robert Matthew Festing, 79° Principe del S.M.O. di Malta.
9 – ETTORE II STEFANO, figlio di Roberto II Luciano Maria e di Adriana Corrado, ricevuto di “Onore e Devozione“ il 4 dicembre 2020. Era Luogotenente di Gran Maestro, S.E. Fra’ Marco Luzzago.
Iniziamo questa miscellanea di notizie sui Cavalieri Gerosolimitani del Casato con colui – Frà Matteo Ruggi – che ne rappresenta il punto di riferimento, la cosiddetta pruova per dirla con il linguaggio del tempo, della lunga militanza dei Ruggi d’Aragona nelle fila dello SMOM che si succederanno nei secoli dopo di lui e che a lui si riporteranno per comprovare l’antica nobiltà della Famiglia. È suo infatti il più antico Processo Nobiliare, dei tre ancora consultabili, di un Ruggi d’Aragona che si custodisca nell’Archivio dei Cavalieri di Malta a La Valletta e risalente all’anno 1598.
“Matteo Ruggio dela cita de Salerno”, così è riportato nelle note di detto dossier, venne esaminato il 20 gennaio del 1598 da una deputazione di 10 Cavalieri Commissari dell’Ordine, guidati da frà Annibale Rocco e frà Orazio Maiorano con Johanne Baptista Capano segretario, con il precipuo compito d’istruire un vero e proprio Processo Nobiliare: “ … s’hanno da examinare li requisiti per la nobiltà del signor Matteo Ruggio de Salerno “.
Doverosa, la successiva escussione di 6 Nobili salernitani che decidono di testimoniare in favore dell’aspirante, nel rispetto di ben precisi precetti:
“il signor Annibale Pinto gentjlomo di detta citta de Salerno de anj 68 in circa…, il signor Agosti(no) Guarna gentjlomo di detta citta dei eta de ani 70…, il signor Ascanio de Rugiero gentjlomo della stessa citta di età de anni 55… , il capitano Giulio Cesare Pinto di eta de annj 56 in circa, gentjlomo di detta citta et gode nel Seggio di Porta Nova et è castellano del castello di detta citta …, il signor Geronimo Capasino della terra de Sanseverino de anni 45 in circa …, il signor Federico Capasino gentjlomo de detta terra de anni 45 in circa …, il signor Cesare de Lauro dottore de lege de eta de anni 49 in circa de Sanseverino … “
Scarse le notizie sui primi due Cavalieri del ceppo, Colamatteo o Nicola Matteo della seconda metà del Quattrocento e di Giovan Francesco I della metà del Cinquecento. Del primo scrive il De Lellis [1]:
“Anno 1471 die 24 aprilis […] in Neapolis frater Nicolaus Mattheus Rugius de Salerno Ordinis Sancti Johanni Hierosolimitani perpetuus commendatarius[2] et preceptor venerabilis ecclesiae Sanctae Trinitatis Tricaricensis constituit instrumentum procurationis per accessus Rodis Benedicti Rugius huius fratris per notarium Franciscum Bassum de Neapoli”.
Ma già qualche anno prima, nel 1624 il monaco benedettino Agostino Venereo aveva trattato, negli stessi termini, di Colamatteo Ruggi nel manoscritto “Additionum Dictionarii Cavensis Monasterij”:
“Frater Nicolaus Mattheus Rugius de Salerno miles Ordinis Sanctissimae Religionis Hierosolimitani ac Apostolicus Commendatarius et preceptor sanctissimae trinitatis Eucaritensis 1471.24 aprilis. Vide in libro I° commissariorum carta 182”.
Del secondo è traccia nello Spreti [3] allorché cita Frà Matteo: “[…] avendone fatta la pruova da Francesco suo avo nobile del Seggio del Campo“.
Per i Cavalieri successivi mi limiterò qui a ricordare fatti salienti.
La documentazione relativa ai tre figli del marchese Matteo Angelo II Ruggi d’Aragona – Gerardo, Ferdinando e Francesco – è andata perduta verosimilmente nel corso dei vari trasferimenti e relative vicissitudini che la sede dell’Ordine affrontò dopo l’espulsione da Malta decretata da Napoleone nel 1798. Esistono, però, attestazioni scritte custodite nell’Archivio dello SMOM a La Valetta che riguardano i fratelli citati e della loro ascrizione.
In particolare per Ferdinando [4]:
“Die 6 mensis febrarij fuerunt exceptae Sacre Professionis per fratrem Ferdinandum Ruggi venerandae Linguae Italiae militem imissae die 14 mensis decembris pp.ti extra Conventum Neapoli in Veneranda Ecclesia de Monteoliveto […] in manibus Commissarii Fratris Philippo Pinto vig.e facultatis illi ad id […] aplicam ab Em.Suam concessam prout de praemissis per attestationem […] Commissarii Fratris Philippi Pinto. Leg.me constitit in forma etc”.
“ – Licentia – Die 17 martii 1780. Nobilis Ferdinandus Ruggi inter Fratres Milites Veneranda Lingua Italia receptus, habuit licentiam redeundi in Patriam“ [5].
Mentre per Francesco: “– Facultas gestandi crucem auream pro nobili Francisci Ruggi – Die 13 mensis Julii 1779 fuit excepta Bulla facultatis gerendi Crucem auream Devotionis causa vigore […] pro Nobile Francisco Ruggi de Aragona; Ea tamen adjecta Lege, quod si uxorem duxerit propria conditione inferiorem presens gratia nulla ipso facto intelligatur; et extensa in forma” [6].
Ed ancora, una lettera del Gran Maestro dell’Ordine Frà Emmanuel de Rohan-Polduc:
“Al Cavaliere di Divozione Francesco Ruggi d’Aragona – Napoli li 22 maggio 1779 – Per render soddisfatte le premure manifestateci dalla Signora Marchesa vostra Madre, vi accordiamo la permissione di usare l’uniforme rosso e bianco, come praticano li Cavalieri Caravanisti della Sacra Religione.” [7]
Gerardo Maria Francesco Nicola terzogenito dei march. Matteo Angelo II Ruggi d’Aragona e Maria Maddalena Cavaselice, nato a Napoli l’11 dic.1757 [8], viene ricevuto, diciannovenne, nel S.M.O. di Malta il 13 agosto 1776 e come da normativa si reca a La Valletta per adempiere al canonico biennio di formazione che per i Cavalieri di oggi, col nome di probandato, ha la durata di 1 anno. A quel tempo i neo-cavalieri provenienti da tutti i paesi d’Europa, dai territori delle cosiddette otto Lingue, giungevano infatti a Malta per compiere il noviziato e la loro caravana [9], termine che definiva l’iniziazione marittima che si realizzava su una galera dell’Ordine.
L’ 11 aprile del 1783, Gerardo Ruggi d’Aragona, riceve dalle mani di Frà Emmanuel de Rohan-Polduc, 70° Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta, l’elezione d’Insegna per uno de’ Vascelli; in pratica viene eletto Comandante di un Vascello che gli sarà dopo poco assegnato [10] :
“Frà Emmanuel de Rohan et Ordinis Sancti Antonij Viennen custos: Nobili Gherardo Ruggi […] dicta Domus inter Fratres Milites Venerandae Linguae Italiae recepto, Salute. Considerando noi i vostri Servigi, e Capacità abbiamo deliberato di eleggervi, aderendo eleggiamo Voi Nobile Gerardo Ruggi in Insegne di uno de’ Vascelli della nostra Religione, affinchè esercitate questo carico con tutte le prerogative al detto Carico d’Insegna spettanti giusta il tenore siccome ancora delli Statuti sotto però le Sopraintendenze del Luogotenente Generale come Comandante del Primo, e Secondo Capitani, del Primo, e Secondo Luogotenenti del Vascello che vi sarà assegnato ai quali comandiamo, che vi debbano accettare per Insegna del detto Vascello, e farvi riconoscere e parimente ordiniamo a tutti di detto nostro Vascello così Religiosi che sotto pena rispettivamente vogliano riputarvi tale in tutto quello riguarda la condotta del detto Vascello ossequiare che come Insegna di esso.
In cuius rei Bulla nostra Magistralis in Cera = Data Melitae die 11 mensis Aprilis 1783”.
Il 13 Aprile 1793 l’elezione a Capitano della Triremi Pretoria [11]:
“Die eadem. Em.us et V.m Conc.m ad praesentacionem Commissarii fratris Iosephi Caracciolo de S. Erasmo Praefecti Grilis – Armorum Maritimorum Religionis cum suff. scr.o numeratione dicta elegerunt in Capitanum Triremis Praetoriae Fratrem Gherardum Ruggi, ut munus husi obeat ad biennium a die Ianuarii elapsi computandum juxta Statuta Ordines Caplares, et laudabiles Ordinis consuetudines, qui apertis januis solitum emisit in manibus Eminentiae Suae juramentum”.
Infine, il 13 aprile 1795, gli viene conferito il comando della Galera denominata Capitana, di nome e di fatto in quanto la più prestigiosa dell’intera flotta maltese. Ed è al comando di quest’ultima [12] che esce indenne dalla bufera che poco dopo si abbatte su Napoli, nel 1799, con la tragica fine della Repubblica Napoletana, in quanto era ancora in rada a la Valletta. Rientrato a Napoli Gerardo riceve l’onore, nel 1818, d’essere nominato, nel Regno restaurato, Deputato del dicastero della Salute dall’allora sovrano Ferdinando IV di Borbone. Alla sua intelligenza, alla sua lungimiranza ed alla sua fermezza si deve la realizzazione di un lazzaretto, già progettato in precedenza ma mai attuato, sull’isola di Nisida che accolse ammalati della città di Napoli e dell’hinterland partenopeo onde evitare o quanto meno d’arrestare la diffusione di malattie infettive facilmente trasmissibili: l’isoletta divenne anche territorio sul quale venivano tenute in quarantena merci sospette che giungevano all’ancoraggio della capitale dai vari porti del Mediterraneo.
Egidio Ruggi d’Aragona – mio trisavolo – settimo figlio di Giovanni e Francesca Vinzi, nasce il 12 settembre 1797 a Montescaglioso, centro in cui qualche anno prima aveva trovato rifugio il padre per sfuggire alla feroce repressione ordinata da re Ferdinando IV di Borbone contro i nascenti gruppi eversivi che avrebbero poi dato vita alla Repubblica Napoletana del 1799. Giova ricordare, in proposito, la concordia di idee e le strettissime frequentazioni con i cugini Ferdinando ed Antonio Ruggi d’Aragona, figli di Matteo Angelo II, che ebbero interrotta la loro giovane vita dalla lama del carnefice in piazza Mercato a Napoli.
Cavaliere di Giustizia, con Bolla del 28 dicembre 1818 [13], è in ordine di tempo il penultimo degli 8 Cavalieri del S.M.O.M. che la Famiglia annoveri.
“Sua Altezza Eminentissima il Gran Maestro mio Signore ha concesso al nobile D. Egidio Ruggi d’Aragona, insignito della Croce d’Oro con Decreto di questo Sagro Ordine militare Ordine Gerosolimitano con interposta Bolla Pontificia di detto anno di portare l’uniforme, come l’usano i Cavalieri del Priorato del suddetto Sagro Ordine, cioè rosso colle mostre bianche, e spalline di oro col grado di Capitano.
Catania lì 28 dicembre 1818.
Cav. Luca Tommasi Com.re Magg.re di S.A.Eminentissima”.
“Frater Joannes Baptista Tommasi Dei gratia Sacrae Domus Hospitalis S. Ioannis Hierosolimitani et Militaris Ordinis S.Sepulcri Dominici Magister Umilis Pauperumque Jesu Xsti Custos. Universis et singulis presentes nostra literas visuris lecturis, ed audituris. Salutem. Notum facimus et in verbo veritatis attestamur qualiter nobilis Egidius Ruggi Aragoniae, de Marchionibus Ruggi nobis dilectus nostra dicta domus veneranda Lingua Italia, qui suprascripti se subscriptis, facit, et de presenti est noster cubicularius major, cuius subscriptionibus in similibus scripturis ubique tum in Iudicio quam extra semper adhibita fides. In cuius rei testimonium Bulla nostra magistralis in cera nigra presentibus est impressa.
Datum Catanae in Conventu nostro die 28 dicembre 1818. Commissarius Frater Amabilis Vella, Vice Cancellarius interinus = Adest Bulla Magistralis impressa a dì 21 giugno 1819 in Napoli si riceva e si registri nel nostro Archivio Priorale = IL gran Priore di Capua Pinto”.
Concluderei questo lungo escursus familiare con la mia ascrizione a Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta di qualche anno addietro e con quella di mio figlio Ettore II Stefano.
ROBERTO II LUCIANO MARIA, figlio di Ettore I Ruggi d’Aragona e RosaMaria Marchianò, ricevuto di “Onore e Devozione“ il 5 dicembre 2014, col n°13697 di Repertorio Generale. Era Gran Maestro dell’Ordine Frà Robert Matthew Festing, 79° Principe del S.M.O.di Malta.
ETTORE II STEFANO, figlio di Roberto II Luciano Maria e di Adriana Corrado, ricevuto di “Onore e Devozione“ il 4 dicembre 2020.
Abbreviazioni
BSNSP – Biblioteca Società Napoletana di Storia Patria
ABC – Archivio della Badia di Cava dei Tirreni
NLM – National Library of Malta
AOM – Archivio Ordine di Malta
ADN – Archivio Diocesano di Napoli
ASS – Archivio di Stato di Salerno
[1] C.DE LELLIS, Notamenta, ms.XXVII, C.8, in BSNSP, c.498r. – A.VENEREO, Additionum Dictionarii Cavensis Monasterij, in ABC, Arm.D-3.2, c.153r.
[2] Commenda, termine risalente ai tempi del feudalesimo attribuito a proprietà fondiarie e immobiliari (es.abbazia con terreni, conventi etc.) che designava un beneficio ecclesiastico affidato ad un secolare usufruttuario, un Commendatario, che ne godeva la rendita
[3] V.SPRETI, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Milano 1932, vol. V , p.871.
[4] NLM, Archivio dei Cavalieri, AOM 597, a.1779, p.207v.
[5] NLM, Ibidem, AOM 584, a.1780, p.748r.
[6] Ibidem, AOM 583, a.1779, p.298v.
[7] Ibidem, AOM 1531, a.1779, p.67v.
[8] ADN, Registri Parrocchiali, Nati S.Liborio, aa.1729-1763, c.125v
[9] “ Il termine caravana indicante i pattugliamenti navali, in lingua Siriaca ed Arabica significa congregazione d’uomini per fare qualche negozio insieme, vocabolo usurpato dai nostri Maggiori, quando facevano la scelta, o elezione dei fratelli per mandarli, e distribuirli in guardia delle fortezze, e delle galere, o quando altrove in compagnia, ed in numero si mandavano”. Codice del Sacro Militare Ordine Gerosolimitano, Malta, 1782, p.451.
[10] NLM, AOM 587, a.1783, f.253r-v.
[11] Ibidem, Liber Conciliorum, a.1795, AOM 203, f.6v.
[12] E.ROSSI, Storia della Marina dell’Ordine di S.Giovanni di Ger, di Rodi e di Malta, Roma, SEAI, 1926, p.141.
[13] ASS, Archivi privati, Fam. Ruggi d’Aragona, b.72, cc.55r-56v.
Storia interessante e colta di una grande famiglia salernitana alla quale la citta è debitrice per la munificenza e generosita .